PERCHE’ AD
AD è il segno grafico che rappresenta la figura di Alteo Dolcini. In questo sito è utilizzato per agevolare la descrizione delle sue opere e per attribuire un simbolo, o marchio, proprio a colui che ha inventato, diffuso e reso celebri simboli e marchi legati alle proprie radici romagnole.
Marchi, simboli, slogan e motti: dal Passatore alla Maria Bela, da Io c’ero a Sol da de gnit da dmande (solo dare nulla chiedere). Di queste intuizioni Alteo Dolcini si è servito per diffondere le sue iniziative che hanno spesso raggiunto risultati concreti e duraturi in termini economici e culturali. Una per tutte: il marchio del Passatore. Il volto (si badi bene non quello originale) di un brigante del quale, nella Romagna degli anni sessanta, era ancora radicata e diffusa una forte leggenda popolare. Marchio che diventò il simbolo degli sforzi per rilanciare la vitivinicoltura romagnola, disciplinarne la produzione e vigilare per garantirne la qualità e sanare i guasti della sofisticazione. Come se, oggi, si utilizzasse il nome e il volto di un noto rapinatore del passato come brand di una azienda di antifurti. Il Passatore è stato un marchio di grande impatto dal punto di vista della comunicazione e del marketing, con benefici enormi anche per il turismo; sparigliò le carte e fece insorgere chi, storici compresi, non capì (qualcuno ancora non ha capito) la portata di un progetto di cui il Passatore era solo uno strumento visivo.
Il Passatore, negli anni sessanta del secolo scorso, diventa il simbolo della rinascita dei vini romagnoli: AD ne è stato la mente, l’anima ed il cuore. E ha sempre ricordato il contributo sia dei maestri a cui si è ispirato sia dei compagni di avventura nel faticoso lavoro di aggregazione delle tante realtà produttive romagnole (così vicine e cosi distanti) necessario per la riscossa dei Vini di Romagna. La targa ceramica a fianco riproduce la calligrafia di Alteo Dolcini e contiene il logotipo riportato nell’home page del sito. Testimonianza dell’impegno di una persona che ha esercitato solo il potere delle proprie idee. Senza disgiungerle dagli ideali. Non è poco. Oggi, in un epoca caratterizzata da sempre più sofisticate tecniche di comunicazione, la memoria storica è spesso relegata a giornate celebrative e a sterili proclami. Ci si dimentica, troppo spesso, chi quando e perché ha reso possibile il raggiungimento di grandi risultati. Oppure lo si fa in maniera parziale o erronea.
Alteo Dolcini, AD, ha invece sempre salvaguardato la memoria di persone, fatti e luoghi (si veda la galleria Targhe alteane o le prefazioni dei suoi libri o gli articoli sulla Mercuriale Romagnola) che hanno avuto un ruolo, piccolo o grande, nella storia della Romagna. E lo ha fatto nell’unico modo che conosceva: solo dando e senza nulla chiedere.
Andrea Dolcini