LA MERCURIALE ROMAGNOLA

La Mercuriale Romagnola

La Mercuriale Romagnola

«All’inizio la “Mercuriale” è niente di più che un bollettino di un consorzio ma ben presto le materie trattate si ampliano, diventano vive, incandescenti. Il giornale continua a parlare solo e soltanto di vini ma il vino entra direttamente ed indirettamente dappertutto! Per questo la “Mercuriale” ha abbracciato ogni genere di settori: amministrativi, politici, di costume. Ogni numero una battaglia e tante idee, alcune “matte” ma comunque sempre attualissime come quella della Torre Vinaria a Tebano: un grande deposito dei migliori vini, una “riserva strategica” per i casi di emergenza, un servizio a tutte le cantine associate all’Ente Tutela Vini con grande risparmio a fronte di impagabili utilità.

E soddisfazioni grandi, come nella lotta per liberare la Romagna dalla piaga della sofisticazione e vinta anche grazie alla Mercuriale. Un sofisticatore ci denunciò per “offesa a mezzo stampa” ma in Tribunale fummo assolti e la battaglia fu vinta, anzi vintissima, grazie ai Sindaci, alla Regione, alle Camere di Commercio e all’Ente Vini in prima battuta…» (AD)

Fondata a Faenza nel novembre 1965 la Mercuriale rappresenta per 34 anni il volano naturale delle idee eterogenee di AD.

La Romagna come area metropolitana per lo sviluppo economico, il marchio d’origine per la frutta, le strade dei vini, la promozione dei prodotti vinicoli: argomenti di stringente attualità proposti nella Mercuriale fin dagli anni settanta. Qualsiasi aspetto dell’identità romagnola ha nella rivista un’inesauribile strumento di stimolo, esortazione, denuncia e polemica.

La Mercuriale raccoglie le opinioni di importanti personalità e alle innumerevoli idee di AD si affiancano quelle di Bruto Sassi, Cassio Pondi, A. d’Pidsoll… tre degli pseudonimi con cui era solito firmarsi e a cui era maggiormente affezionato.

Al termine del primo quinquennio la Mercuriale ricevette autorevoli consensi.

«E’ stato dimostrato che anche un piccolo foglio, solo animato da una vibrante volontà di lotta, può rendere a una causa giusta dei servigi insperati. “Causa giusta” perché prima dell’apparizione della “Mercuriale”, i vini di Romagna non avevano una voce e nessuno aveva mai affrontato la “battaglia” che ancor oggi, purtroppo, la- scia indifferenti molti romagnoli. Ma non importa; prima o poi tutti si sveglieranno, e non sarà mai troppo tardi.” (Max David)

«Le migliori idee sono niente se non hanno un mezzo che le diffonda; le migliori azioni sono sterili se non vengono conosciute. Diffusione e conoscenza: questo ha fatto la “Mercuriale” e l’Ente Tutela Vini Romagnoli ne è stato il primo beneficiario. Il suo giornale registra tutto quanto – ed è molto – la Romagna sta facendo per scoprire la sua ricchezza vinicola. Ha detto fedelmente di quello che viene fatto in campo sperimentativi, dei controlli, delle approvazioni, di propaganda, di mercato e tante altre cose ancora. E’ uno “strumento” che ci mancava. Che ci viene invidiato. Ed è questo il miglior riconoscimento ed augurio per l’avvenire.» (Evaristo Zambelli)

«Sono convinto che uno dei modi migliori di celebrare il primo lustro di vita del- la “Mercuriale” – periodico che, quanto a “spirito” di prima mano, non ha nulla da invidiare a certa grande stampa – sia quello di rammemorare lo storico istante in cui essa vinse la battaglia imponendo al sangiovese il nome del “Passatore”. Nella esaltazione di “Stuvanè”, gran galantuomo del romantico Ottocento a petto di questo novecentesco mondo di ladri, ha trionfato in quel momento la nuda verità sulla paludatissima ipocrisia.» (Luigi Pasquini)

«“Mercuriale”! Ogni volta che la vedo con quei titoli “aggressivi-esuberanti” penso che abbia l’argento vivo che è poi il “mercurio”. Ma di certo ce l’ha addosso (d.o.c.) colui che nell’etichetta lo nasconde con dolcezza.» (Piero Zama)

«Il mio plauso al quinquennale “Mercuriale” che procede con passo marziale sulla via del successo. Cinque anni di vita, cinque anni di lotta vittoriosa per dare un volto enologico alla Romagna. Tutto merito dell’infaticabile combattente della “Mercuriale”. Mesciamo, nel gotto infiorato di fregi del garofano faentino, l’Albana spumante e beviamo all’avvenire dei vini di Romagna!» (Aldo Spallicci)

«La “Mercuriale” è un titolo che richiama alla mente, numeri, prezzi, statistiche; che barba! Roba da ragionieri! La “nostra” invece è un “foglio” dove il Passatore irrompe e domina; il suo spirito passa fra le vigne di Bertinoro ed i filari della bassa, entra nei tini e nelle botti, e, tracimando (in migliaia di copie) esalta, fustiga e dice vino, solo al VINO!» (Lionello Casali)

«I miei complimenti per quello che sotto la sua direzione la “Mercuriale” ha conseguito in così poco tempo: aprire un foro per la discussione e la difesa dei valori romagnoli! Giacché conforme all’indirizzo del Tribunato oltre allo scopo pratico della tutela dei vini romagnoli e il controllo della loro denominazione e buona reputazione attende con sollecitudine a far comprendere l’interdipendenza di tutti i valori così materiali come culturali e ideali della regione, dei caratteri specifici della Romagna come entità storica che trova la sua espressione particolare nel dialetto. Caro Dolcini, continui nella funzione meritevole di “allertatore”!» (Friedrich Schurr)