BIOGRAFIA IN SINTESI E NOTE

 

Alteo Dolcini (Forlimpopoli 12 settembre 1923, Faenza 2 settembre 1999) è stato il fautore di una inesauribile attività per la riscoperta, valorizzazione e promozione del patrimonio culturale ed economico romagnolo. Funzionario della Pubblica Amministrazione, giornalista, scrittore, alle sue intuizioni si devono la costituzione dell’Ente Tutela Vini di Romagna, del Tribunato di Romagna, della Società del Passatore e la creazione della Ca’ de Bé di Bertinoro, alla quale seguirono la Cà de Ven di Ravenna  e la  Cà de Sanzvés di Predappio Alta.

E’ stato il fondatore della rivista Mercuriale Romagnola. Sono ventisette i libri da lui scritti, nei quali ha espresso la sua vena divulgativa su temi di carattere culturale, storico, amministrativo che hanno come filo conduttore la Romagna. Ideatore della 100 km del Passatore, ha promosso la nascita dell’Ente Ceramica Faenza, dell’Ente Musica Romagna  e della associazione «Fo-Fa» (Forlì-Faenza).

In tutte le iniziative da lui ideate e realizzate ha sempre applicato il motto fondante della Società del Passatore “Sol da dé, gnit da dmandé”: solo dare, nulla chiedere.

 

NOTE BIOGRAFICHE

1923. Alteo Dolcini nasce a Forlimpopoli il 12 settembre, ultimo di cinque figli di una modesta famiglia contadina. Frequenta i primi anni della scuola elementare quando la sua famiglia si trasferisce a Forlì. Nel

1940. si arruola volontario nell'esercito e viene inviato a combattere in Africa. Sue corrispondenze sono pubblicate dalla rivista Il Trebbo ed articoli sulla rivista 10° Battaglione Arditi. Nel 1945, dopo due anni di prigionia, rientra in Italia.

1948. Matrimonio con Giuseppina Morgagni, da questa unione nasceranno quattro figli. Viene assunto come impiegato dalla Prefettura di Firenze e, contemporaneamente, continua gli studi universitari presso il locale ateneo dove nel 1949 consegue la laurea in Economia e Commercio. Nel 1951 ottiene il trasferimento alla Prefettura di Ravenna.

1956. Vince il concorso di Ragioniere Capo del Comune di Faenza. Inizia la carriera di funzionario della Pubblica Amministrazione che termina con il pensionamento nel 1988 quando copre la carica di Segretario generale del Comune di Faenza. In questa città promuove e realizza manifestazioni quali “Il Palio del Niballo”, “La Giornata del Faentino Lontano”, “La Nott de Bisò”, “La Rassegna Dialettale del Teatro”, “La Primavera di Oriolo dei Fichi”.

1962. Costituisce (con l’apporto fondamentale di Gabriele Albonetti, Pasquale Baccherini, Romeo Bagattoni, Lino Celotti e Ivo Dall’Osso) il Consorzio per la Tutela dei Vini Tipici Romagnoli, divenuto poi Ente Tutela Vini di Romagna. Da qui in avanti sostiene un'intensa attività volta alla riscoperta, valorizzazione e promozione dei vini di Romagna: disciplinari di controllo della produzione, seminari, convegni, fiere permettono alla Romagna di conseguire a partire dal 1967 il riconoscimento della D.O.C. a cinque vini romagnoli (Sangiovese, Albana [D.O.C.G. dal 1987], Trebbiano, Cagnina e Pagadebit).

1965. Fonda la Mercuriale Romagnola. Curata e diretta fino al 1999, la rivista diventa in pochi anni il più diffuso periodico di informazione vitivinicola romagnola: negli anni settanta sono oltre trentamila gli abbonati, in Italia e all’estero. Già nei primi anni Settanta il campo d’interessi della Mercuriale si estende alle trasformazioni economiche, culturali e sociali della Romagna.

1967. Dall'amicizia con il giornalista e scrittore Max David nasce il Tribunato dei Vini di Romagna, poi Tribunato di Romagna. Aderiscono al sodalizio le più importanti personalità (non soltanto romagnole) nel campo culturale, scientifico ed economico. Tra gli altri: Aldo Spallicci, Piero Zama. Francesco Serantini, Don Francesco Fuschini, Friedrich Schurr, Guido Nozzoli, Tino Dalla Valle, Walter Della Monica.

1967. Viene pubblicato il volume La Romagna dei Vini. Nel corso degli anni saranno ventisette le opere da lui scritte, nelle quali ha espresso la sua vena divulgativa su temi di carattere culturale, storico e amministrativo. Quindici quelle dedicate a temi culturali, storici e popolari della Romagna. L’ultimo titolo, La Svizzera è nata in Romagna, è stato pubblicato postumo nel dicembre 1999.

1968. Documenta l'istanza al Consiglio dei Comuni d'Europa per l'avvenuta attribuzione della qualifica di "Faenza Premio Europa 1968".

1969. Fonda la Società del Passatore. L’associazione con le sue "fattorerie" ed altre spontanee filiali diffonde la Romagna ai romagnoli lontani nel mondo, offrendo un'immagine positiva e vitale delle sue tradizioni. Sempre nel 1969 avvia la creazione di una Cantina sperimentale nella frazione di Tebano all’interno dell’Azienda Agricola del Comune di Faenza grazie alla convenzione sottoscritta dal Comune di Faenza, l’Università di Bologna e l’Ente Tutela Vini Romagnoli. E' membro dell'Accademia Nazionale dell'Agricoltura.

1971. Inaugurazione della Ca’ de Bé a Bertinoro. L’idea di un’enoteca dei vini romagnoli è condivisa con Max David e in attesa dei finanziamenti di enti regionali e della Camere di Commercio la sua costruzione viene sostenuta economicamente dai due fondatori. Negli anni successivi, dalla collaborazione fra Ente Tutela Vini e Tribunato, sorgono la Domus Popilia a Cesenatico, la Ca’ de Vèn a Ravenna, la Ca’ de Sanzves a Predappio Alta e la Chesa de Vein a Rimini.

1973. Prima edizione della 100 chilometri del Passatore. La corsa podistica che unisce Firenze a Forlì avrà anche dodici edizioni negli Stati Uniti, a Washington, dal 1982 al 1993.

1976. Fonda la “Lega Mondiale del Marafon-Beccaccino” gioco di carte tradizionale romagnolo la cui storia e le regole di gioco erano stati per la prima volta raccontati nel libro Il Principe di Romagna edito nel 1975.

1977. Promuove l’istituzione dell’Ente Ceramica Faenza, di cui è Presidente fino al 1995, per la rivitalizzazione della ceramica faentina. Promuove il marchio ufficiale della "Maria Bela” per la ceramica faentina. Piatti ceramici faentini sono consegnati a personalità illustri: Giovanni Paolo II (1986), Mikhail Gorbaciov (1990), Ronald Reagan (1991). Riporta in luce la tradizione della "impagliata", dono di una ceramica che il Sindaco di Faenza offre alle mamme dei primi nati dell'anno. Si devono alle sue intuizioni il Mondial Tornianti, manifestazione di interesse internazionale, l'Estate Ceramica (nei loggiati della residenza municipale), le mostre ed esposizioni per la promozione della ceramica faentina in Italia e nel mondo.

1983. promuove a Faenza la costituzione dell’Istituto Culturale “La Bendandiana” e la creazione di un casa museo che raccolga documenti e materiali appartenuti al celebre sismologo faentino Raffaele Bendandi. Fra gli anni ottanta e novanta viene chiamato all'insegnamento della materia amministrativa presso le Facoltà di Legge di Bologna e di Verona, e svolge ripetutamente corsi di programmazione presso la Scuola di Turismo dell'Università di Bologna a Rimini.

1988. E’ alla guida della Riunione Cittadina di Faenza, carica che ricopre fino al 1994.

1989. Nasce il Polo Universitario di Tebano, al quale è assegnato il terzo e ultimo anno per il diploma triennale in Viticoltura ed Enologia. Si realizza così il progetto da lui sostenuto fin dal 1969 per una sede universitaria a Faenza.

1990. E’ promulgata la legge 188 a tutela della ceramica artistica e tradizionale e della ceramica di qualità. E’ artefice del testo legislativo (presentato per la prima volta in parlamento nel 1974) redatto grazie alla collaborazione di Mario Angelici e Giuseppe Liverani. Propone e ottiene l'istituzione del Segretariato permanente tra i Comuni di antica tradizione ceramica.

1992. Crea l’Ente Musica Romagna, per la riscoperta del patrimonio musicale romagnolo, dalle composizioni classiche alle cante corali e ai brani popolari. Cura insieme allo studioso Michele Raffaelli la rivista Romagna Musica. Nel 1992 viene indetto il Concorso Nazionale di Esecuzione Musicale dedicato ad Arcangelo Corelli ed il Concorso Nazionale di Composizione Romagna. Nel 1999. viene bandito il concorso per la Canta dei Romagnoli per il Giubileo del 2000. 1994. Costituisce l'associazione “Fo-Fa” (Forlì-Faenza) che si richiama all’immagine della Madonna del Fuoco, venerata nelle due città. Un’intensa attività culturale vede la realizzazione di esposizioni, convegni e pubblicazioni sul tema del miracolo della Madonna del Fuoco.

1999. 2 settembre, muore a Faenza.