COMUNE DI FAENZA
FAENZA, ROMAGNA
A cavallo fra gli anni cinquanta e sessanta maturano i molteplici interessi di Alteo Dolcini (AD) per il patrimonio di risorse culturali, storiche, artistiche, economiche e sociali della Romagna.
Nel ruolo di Segretario Comunale (1963-1988) si fa promotore di numerose iniziative a favore della città di Faenza. Le case popolari, la circonvallazione a monte della città, un parco pubblico nell’area di Piazza D’Armi: le varie amministrazioni politiche sono state unanimi nel riconoscergli capacità e tenacia nel ricercare fonti di finanziamento per le opere pubbliche più importanti di Faenza.
La città negli anni sessanta viene citata come esempio per la capacità di far quadrare entrate e uscite e nel 1968 vince il premio Città d’Europa conferito dal Parlamento Europeo.
Negli stessi anni amministra la Fondazione Canal Naviglio Zanelli (a favore dei meno abbienti) e la Fondazione Bertoni (a favore del lavoro giovanile). Promuove la ristrutturazione dell’ex Mulino “Mengolina” che diventa la sede attuale del CNR. Avvia i contatti per la creazione a Tebano, presso l’Azienda Agricola Comunale, di una sezione Arborea ed Enologica di ricerca dell’Università di Bologna, primo distaccamento in Romagna in questo settore.
Negli anni settanta AD mette in atto il sistema PERT: un modello di razionalizzazione dei servizi comunali, precursore della informatizzazione che avverrà nel 1986 e 1987. L’obiettivo è velocizzare le pratiche e facilitare il rapporto fra cittadini e comune, innovazione che porta la città faentina all’avanguardia in questo campo. Testimonianza ne sono i libri da lui scritti, utilizzati come modello da molti comuni italiani, i quali lo invitano a fornire la sua consulenza.
“Avevo già conosciuto Alteo Dolcini prima come Consigliere Comunale nella sua veste di Segretario, inappuntabile nel sostenere e coadiuvare i lavori del Consiglio. Ho avuto poi l’opportunità, per la professione da me svolta, di seguire con lui l’informatizzazione degli uffici comunali. […] Ho avuto un lungo periodo di frequentazione con lui sui problemi della tecnica che doveva aiutare la Pubblica Amministrazione. Ricordo proprio con estrema nitidezza questa sua volontà di guardare avanti per ottenere un prodotto che servisse in modo veloce e snello alle attività del Comune.” (C. Casadio, Sindaco di Faenza, 1999)
Attorno a lui si riunisce un gruppo di dipendenti che nel tempo libero e per amore della città dà vita a importanti iniziative: l’organizzazione del Palio del Niballo (1959), la Giornata del Faentino Lontano (1960), la Nott de Bisò (1963), la Rassegna Dialettale del Teatro (1964), la Primavera per Oriolo dei Fichi (1965), la 100 km del Passatore (1973).Sempre a Faenza fonda nel 1962 il Consorzio per la Tutela dei Vini Tipici Romagnoli, dal 1965 cura la pubblicazione della Mercuriale Romagnola, nel 1976 fonda la Lega del Marafone Beccaccino e nel 1977 costituisce l’Ente Ceramica.
Nel 1983 incoraggia la nascita dell’Istituzione Culturale “La Bendandiana”, dal 1988 al 1994 è Presidente della Riunione Cittadina. Infine nel 1992 istituisce l’Ente Musica Romagna e, nel 1994 l’associazione Forlì-Faenza (Fo-Fa). Una vecchia e malridotta bicicletta è stata per 40 anni il mezzo di trasporto per raggiungere il Palazzo Comunale e gli altri Enti dei quali è stato promotore. Contraddistinta da un adesivo giallo brillante con l’effigie del Passatore, più volte sottratta o smarrita e sempre, inaspettatamente, ritrovata.