MERCURIALE 1966
Nel numero di gennaio è riprodotto un articolo di Aldo Spallicci (pubblicato su “La Piè” nello stesso anno) il cui titolo “La Romagna ai Romagnoli” allarmerebbe ancora oggi i professionisti dell’anti romagna. Si tratta in realtà di una testimonianza chiara e autorevole di come la Romagna non fosse (e non è) un semplice “luogo dell’anima” ma un territorio ben definito nei suoi confini storici e geografici. L’identità romagnola, intesa come strumento di sviluppo economico e benessere sociale, come ragione e stimolo di apertura e scambio, doveva essere per Spallicci riconosciuta ed affermata. Cinquant’anni dopo si può constatare quanto la tesi Spallicci sia stata disconosciuta. La Mercuriale cambia volto: da bollettino si trasforma in una rivista che oltre a fornire contributi tecnici espone e prospetta un caleidoscopio di idee per sostenere attivamente il rilancio dei vini romagnoli. In ognuna delle sue quattro pagine la Mercuriale rivela, sia nelle note tecniche sia negli editoriali o negli articoli di costume, l’inconfondibile vena pubblicistica di Alteo Dolcini.
Da non perdere:
Nel numero di Aprile, pag. 4 “Attenti allo zucchero”
Maggio, pag. 1 “E il nome?”, pag. 4 “E’ lui?”
Giugno, pag. 2 “Bene primo, il nome, pag. 4 “Il Passatore”
Luglio, pag. 1 “Conquista della Romagna”, pag. 2 “Il difesissimo inerme”, pag. 4 “Troppi prezzi?”
Agosto, pag. 3 “Perché si Albana di Romagna”, pag. 4 “Romagna isolata”